Giorno: 12 Dicembre 2019

L’intervista al mister dell’Under 16 Marco Di Venosa

Sulla panchina della nostra Under 16 siede il mister Marco Di Venosa.

Il tecnico di Aprilia già 10 anni fa era entrato a far parte della famiglia del Pomezia. Infatti per 5 anni ha guidato il gruppo classe 1996 dai giovanissimi alla juniores quando la società si chiamava Sporting Pomezia. Poi ha avuto una parentesi con i giovanissimi dell’UniPomezia durante la gestione Bizzaglia. Dopo di chè ha allenato la Virtus Ardea in 2° categoria e l’anno scorso i giovanissimi del Lido dei Pini. Quest’estate quando è arrivata la chiamata del Pomezia non ci ha pensato un minuto ed è tornato a Via Varrone con molto entusiasmo.

 

Allora mister, sabato è arrivato il primo punto della stagione grazie al pareggio per 1-1 contro il Borgo Pogdora. Che partita è stata?

 

Finalmente abbiamo disputato una grande partita, giocando decisamente bene. Abbiamo affrontato una squadra alla nostra portata e forse meritavamo anche la vittoria.

Siamo passati in vantaggio, abbiamo tenuto bene il campo e siamo stati in pieno controllo della partita fino a due minuti dalla fine, quando, dagli sviluppi di un calcio d’angolo, abbiamo subito il pareggio.

Peccato davvero perchè i ragazzi avrebbero meritato di ottenere la loro prima vittoria in campionato. Però vedo la squadra che cresce partita dopo partita e questo è importante.

 

Possiamo dire che numeri alla mano, la classifica non vi sorride. E’ stato un inizio difficile, vi aspettavate questo avvio?

 

Si in effetti stiamo faticando molto. La squdra è nuova, con tanti ragazzi alla loro prima esperienza.

Quando sono stato chiamato dal nostro Direttore Franco Salerno, la prima cosa che mi ha detto è stata: “Dobbiamo rifondare il gruppo dei 2004, lavorando con quello che abbiamo in casa”. E infatti è quello che stiamo facendo e dunque ci vuole tempo prima che arrivino i primi risultati.

Sapevamo che soprattutto nel girone di andata avremmo avuto qualche problema, ma i ragazzi si stanno impegnando al massimo.

Io sto frequentando il corso per diventare allenatore Uefa C e quindi tante volte, purtroppo,  non posso essere presente al campo per gli allenamenti; ma nonostante ciò ho un gruppo di ragzazzi eccezionali che si stanno applicando al massimo per assimilare la mia filosofia di calcio.

 

Nel prossimo turno farete visita alla prima della classe, il Nettuno che si trova in testa alla classifica a 21 punti. Come si preparano questo tipo di partite?

 

Ai ragazzi sto dicendo che non abbiamo nulla da perdere. Sulla carta partiamo sfavoriti. Loro sono una squadra importante e ben organizzata, ma noi dobbiamo andare a Nettuno per divertirci e cercare di fare una bella partita.

Non dobbiamo fare l’errore di scendere in campo timorosi di affrontare i primi della classe.

Cercheremo di giocare alti, aggressivi e compatti.

La stiamo preparando bene, cercando di prendere le giuste contromisure all’avversario, perchè mi sono informato sul loro modo di giocare e sto preparando la squadra in base alla loro disposizione tattica.

Una cosa è certa, non andremo a Nettuno a fare una passeggiata…Venderemo cara la pelle.

 

Qual’è l’auspicio di mister Di Venosa per il proseguio della stagione e quali obiettivi vi siete prefissati?

 

L’obiettivo principale è quello di far crescere i nostri ragazzi sotto tutti i punti di vista: caratteriale, fisico, umano, a livello tecnico e tattico. Proprio in questi giorni abbiamo tesserato due nuovi atleti e recuperato due infortunati.

Sono sicuro che con il tempo, la squadra andrà sempre meglio.

Il girone di ritorno sarà un’altra cosa, ne sono sicuro.

Con il tempo inizieremo a toglierci delle belle soddisfazioni.

Mi ritengo fortunato perchè  ho la fortuna di allenare un gruppo di ragazzi speciali che non cambierei per nulla al mondo.

 

 

 

 

 

 

Il Team Manager Franco Mancini: “Per me il Pomezia è come un figlio. Il mio sogno è rivedere lo Stadio pieno”

Franco Mancini  a Pomezia è un’istituzione.

Persona fantastica e apprezzata da tutti, da anni fa parte della grande famiglia del Pomezia Calcio.

Nel 1997,  dopo gli anni della gestione Di Mario e il successivo fallimento, riuscì a iscrivere il Pomezia nel campionato di Eccellenza dando continuità alla storia rossoblù, evitando che la società sparisse.

Poi oltre ad aver ricorperto il ruolo di Presidente, è stato Direttore Generale, Responsabile del Settore Giovanile e da quest’anno Team Manager delle prima squadra.

Buongiorno Franco, come ti stai trovando in questo nuovo incarico?

Per il bene e per l’amore del Pomezia ho accettato di buon grado il ruolo di Team Manager. Sono a stretto rapporto con lo staff tecnico, con la segreteria e i giocatori. Diciamo che il mio è un ruolo di collante e devo dire che mi sto trovando bene. Il Pomezia Calcio è da sempre la mia seconda famiglia. E’ come un filgio per me….

La nostra è una grande famiglia e prima di tutto siamo tutti amici.

Non finirò mai di ringraziare il patro Bizzaglia per quanto fa per il Pomezia Calcio e per la passione che ci mette per questi colori. Anche con i Direttori Peri e Mezzina c’è un ottimo rapporto, che va al di là del calcio. La cosa che mi preme dire è che quà a Pomezia prima di tutto ci sono i valori umani.

Con il mister Bussi poi, c’è un rapporto particolare. Lo conosco da quando era ragazzo, gli sono stato vicino in alcuni momenti difficili soprattutto agli inizi della sua carriera. Voleva quasi smettere, poi invece grazie alla sua tenacia e alle sue qualità è riuscito ad arrivare al professionismo e fare una carriera fantastica. E’ un tecnico molto preparato, cura tutto nei minimi dettagli ed è sicuramente il nostro valore aggiunto. 

 

Come valuti il cammino della squadra in queste prime 15 giornate e che idea ti sei fatto del Girone E?

 

E’ un valutazione che va fatta nel verso giusto. Quest’estate siamo partiti per il ritiro di Norcia non sapendo ancora in che categoria avremmo giocato. Poi è arrivata la notizia del ripescaggio e mi ricordo ancora quel giorno che per me è stato importantissimo. Si perchè oltre al ripescaggio del Pomezia, sono state ripescate anche l’Ardea (la squadra di mio figlio) e l‘Amatrice la squadra della mia città nativa. Fu una giornata indimenticabile e di grande gioia.

Ovviamente non è stato facile allestire la rosa, anche perchè quando contatti un giocatore e gli dici “forse faremo la Serie D, ma non è sicuro”, capisci bene che non avere certezze per un atleta non è un motivo che ti invoglia ad accettare una proposta.

Nonostante questo handicap siamo riusciti a fare un buon mercato, cercando di puntellare la rosa con giocatori esperti per la categoria, visto che tanti ragazzi riconfermati dalla scorsa stagione erano alla loro prima esperienze nel campionato interregionale. Abbiamo iniziato subito con una vittoria e poi è arrivato un periodo in cui abbiamo raccolto poco, anche se abbiamo disputato sempre ottime partite, giocandocela con tutti.

Devo dire la verità a settembre avremmo messo la firma a trovarci agganciati al treno salvezza perchè la Serie D è molto difficile. Soprattutto nel giorne E ci sono squadra molto attrezzate, ben organizzate. Si va in trasferta in Umbria e in Toscana, in stadi importanti e quasi tutti in erba naturale. Abbiamo trovato sempre ambienti tranquilli e il valore delle squadre e del gioco è molto alto.

La classifica è molto corta ed è un girone molto equilibrato. Il Monterosi, con il quale abbiamo perso 1 – 0 con il gol dell’ex Costantini, è la squadra che mi ha impressionato di più. Certo anche Scandicci, Albalonga e Grosseto stanno facendo un ottimo campionato.

La lotta per la salvezza è molta agguerrita, con tante squadre nel giro di pochi punti. Se riuscissimo ad inanellare una serie di vittorie consecutive sarebbe importante.

 

Con il Grosseto avete perso di misura, restando in partita fino all’ultimo. Che partita è stata e cosa non ha funzionato?

 

Avevamo preparato bene la partita. Era stata una settimana particolare, perchè sono andati via dei giocatori e ne sono arrivati altri nuovi. Nel calcio si sa sono fondamentali gli episodi. E forse il nostro errore è stato quello di crearci da soli degli episodi negativi che poi hanno segnato il corso della partita.

E’ ovvio che a vedere la classifica era una gara proibitiva per noi, ma devo dire che la squadra è scesa in campo con il piglio giusto, disputando secondo me una buona prestazione. Il Grosseto è una squadra blasonata che fino a 5 anni fa faceva la Serie B, con giocatori importanti e con tanti giovani veramente bravi. Poi avevano tanti tifosi al seguito che li hanno sostenuti dal primo all’ultimo minuto e sono stati bravi a capitalizzare le occasioni che gli abbiamo concesso.

Volevo sottolineare anche un altro aspetto. Tutte le squadre che vengono a giocare a Pomezia sono accolte benissimo e a fine gara, grazie sempre al patron Bizzaglia, abbiamo l’usanza del Terzo Tempo. Una cosa bellissima che non fa nessuno e anche in questo la nostra società si sta distinguendo positivamente.

 

Domenica si va in Umbria. Per la 16^giornata vi aspetta l’ostacolo Sporting Trestina. Che gara ti aspetti?

 

Giocare in trasferta è sempre difficile. La classifica dice che con il Trestina sarà una partita tosta, come del resto lo sono e lo saranno tutte le altre.

Sono sicuro che scenderemo in campo con il massimo della convinzione cercando di rendere la vita difficile ai nostri avversari. Fino ad oggi abbiamo cercato sempre di imporre il nostro gioco e forse abbiamo raccolto meno di quanto avremmo meritato.

 

Come valuti gli acquisti fatti nella sessione invernale? Sei fiducioso per il proseguio di stagione?

 

Certo che sono fiducioso. Noi ci crediamo.

Venderemo cara la pelle ogni domenica perchè il Pomezia merita di rimanere in questa categoria. Dovremo essere bravi a non sbagliare le partite con le squadre che lottano come noi per la permaneza in categoria.

Sul fronte mercato il nostro Direttore Mezzina ha fatto un ottimo lavoro. Sono arrivati giocatori del calibro di Testardi, Mantovani, Binaco e Cafiero. Proprio per quest’ultimo si tratta di un ritorno a casa visto che è cresciuto nel nostro settore giovanile. Infatti quando ero io Presidente lo accompagnai personalmente a firmare per la Roma di Bruno Conti. Sono molto contento degli innesti fatti e sono convinto che ci faranno fare quel salto di qualità che ancora ci manca.

 

Capitolo tifoseria: al Comunale, nonostante gli sforzi della società, sembra che manchi ancora quell’entusiasmo che una città come Pomezia dovrebbe avere. Che idea ti sei fatto?

 

Io la domenica durante le partite sto in panchina e devo dire la verita, vedere la tribuna del Comunale semivuota mi fa male.

La città può e deve fare di più.

Le varie vicissitudini societarie degli ultimi anni e la nascita di tante squadre minori, di certo non aiutano a ricreare quell’entusiasmo che ci piacerebbe tornasse.

Avere una tifoseria calorosa e passionale, sarebbe un supporto importante anche a livello motivazionale. Mi auguro che in breve tempo la gente di Pomezia capisca che fare la Serie D è importante per tutta la cittadina e che venga numerosa allo stadio.

Il mio sogno è vedere il Comunale colmo di gente e di passione che urla : “Pomezia c’è, noi ci siamo…”

 

Foto@Calciopometino

Ufficio stampa Pomezia Calcio 1957

 

 

 

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