L’intervista al mister dell’Under 14 Alberto Furesi

Alberto Furesi da quest’anno siede sulla panchina dell’Under 14.

Furesi ha iniziato la sua carriera nel 2012 con il Selva dei Pini dove vi è rimasto per due anni. Nel 2013 ha frequentato il corso CONI – FIGC. Fino allo scorso anno è stato al Racing Club ricoprendo vari ruoli: istruttore della scuola calcio, allenatore degli esordienti e allenatore dei giovanissimi. Nella passata stagione ha conseguito il diploma di allenatore Uefa B.

Da quest’estate ha accettato con entusiamo l’occasione di allenare l’Under 14 del Pomezia Calcio 1957.

 

Salve mister, la categoria Giovanissimi Under 14 è il primo campionato dell’agonostica dopo la scuola calcio. E’ un’età partricolare per i ragazzi. Che difficoltà stai riscontrando e che gruppo hai trovato?

 

La prima difficoltà è stata creare la rosa dei ragzzi. Infatti quando sono arrivato a luglio c’erano solo 5 ragazzi del 2006. Abbiamo fatto delle giornate di Open Day per provare e vedere ragazzi nuovi.

Siamo riusciti in pochi giorni a selezionare diversi atleti e grazie anche al ritiro di una settimana a Tovajanica si è creato un bel gruppo con una buona amalgama. Al momento alleno una rosa di circa 20 ragazzi.

Sto cercando di portare tutti allo stesso livello, lavorando molto su principi di tattica sia a livello collettivo che singolarmente in base ai vari ruoli.

Il passaggio dalla scuola calcio all’agonistica è abbastanza complesso e un ragazzo ci mette un pò a metabolizzare il salto di categoria.

Cambia il minutaggio e soprattutto c’è la presenza di un arbitro federale.

Però devo dire che i ragazzi stanno reagendo bene e sono abbastanza soddisfatto di questi primi mesi di lavoro.

 

Sabato è arrivata una bella vittoria per 3 – 0 contro il Rocca Priora. Che partita è stata?

 

E’ stata una bella partita, interpretata nel modo giusto e abbiamo vinto meritatamente.

Mi è piaciuta l’intensita dei miei ragazzi per tutta la gara. Abbiamo giocato a calcio e dunque è stata una prestazione molto positiva.

Ho visto una squadra concentrata, stretta tra i reparti, veloce nelle ripartenze e siamo stati bravi a capitalizzare le occasioni che abbiamo creato.

Abbiamo dei principi di gioco importanti: le mie squadre devono cercare sempre di giocare il pallone, possibilmente dal basso e non buttare mai la palla.

Stiamo crescendo partita dopo partita. Durante la settimana proviamo tante situazioni di gioco e i ragazzi si impegnano quotidianamente.

 

La prossima non sarà una partita come le altre. E’ in programma il derby contro l’UniPomezia. E’ una gara sentita? Come si preparano questi tipi di appuntamenti?

 

Purtroppo è una partita molto sentita, soprattutto tra i ragazzi….(ride)

Tanti di loro si conoscono e vanno a scuola insieme. Sto cercando di far arrivare i ragazzi al match di sabato con la massima tranquillità possibile.

Loro sono un gruppo che sta insieme da diversi anni ed è una buona squadra.

Sto dicendo ai miei ragazzi che non devono crearsi troppe aspettative e devono affrontare la partita in maniera serena senza tensione.

Ci sarà un ambiente caldo sia in campo che sugli spalti.

Dovremo essere bravi a rimanere concentrati e a non farci influenzare da fattori esterni. Andremo là a giocarcela a viso aperto, consapevoli delle nostre qualità.

 

Quali sono gli obiettivi stagioni? E com’è il rapporto con i genitori?

 

Innanzitutto ci tengo a ringraziare Franco Salerno e tutto il Pomezia per l’opportunità che mi è stata concessa. Quà c’è un ambiente familiare, che sento mio anche se sono in questa società da poco tempo. Mi sento a casa….

L’obiettivo principale è quello di far crescere i ragazzi.

Insieme al Preparatore atletico Francesco Biancodini stiamo facendo un ottimo percorso, lavorando con i ragzzi sia a livello coordinativo che motorio. Vogliamo dare continuità al nostro lavoro, con l’obiettivo di stabilizzare il gruppo anche per il futuro.

In campionato stiamo facendo bene e poi disputeremo diversi tornei che aiuteranno a far crescere ancora di più i nostri ragazzi.

Rapporto con i genitori?

Allora partiamo dal presupposto che anche io sono un genitore e mio figlio gioca con il gruppo dei 2005.

L’appoggio dei genitori è fondamentale. I genitori devono avere fiducia nella società e nello staff tecnico.

Un genitore ha un’influenza enorme sul proprio figlio. Se da casa l’imput è positivo il ragazzo rende. Se da casa l’imput è negativo il ragazzo viene al campo nervoso e non predisposto a migliorare.

Chiedo ai genitori di far vivere in maniera serena questa esperienza ai propri figli, di lasciarli sereni e di non dargli troppe pressioni.

Devo dire che ho un rapporto ottimo con tutti i genitori dei miei ragazzi e sono contento di allenare l’Under 14 del Pomezia Calcio.

 

 

Ufficio stampa Pomezia Calcio 1957

 

 

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